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Esplorando il mondo dei semi autofiorenti di cannabis

I semi autofiorenti di cannabis rappresentano una frontiera entusiasmante per gli entusiasti della coltivazione. Queste varietà si distinguono per la loro capacità unica di passare automaticamente alla fase di fioritura senza la necessità di modificare le condizioni di luce. Questa caratteristica li rende particolarmente attraenti per chi cerca un approccio più semplice alla coltivazione di cannabis, con la promessa di cicli di crescita rapidi e gestione semplificata.

L’innovazione dei semi autofiorenti: un cambiamento nel panorama della coltivazione

L’introduzione dei semi autofiorenti ha rappresentato una vera e propria svolta per i coltivatori di cannabis. La loro facilità di gestione e la rapidità con cui portano a termine il loro ciclo vitale hanno suscitato l’interesse di un vasto pubblico, dai principianti agli esperti. Queste piante si adattano bene sia agli ambienti interni che esterni, dimostrandosi particolarmente versatili e capaci di adattarsi a diverse condizioni di crescita.

Guida alla coltivazione di varietà autofiorenti

La coltivazione di varietà autofiorenti presenta alcune peculiarità che differiscono dalle pratiche tradizionali legate alle varietà fotodipendenti. Queste piante richiedono un’attenzione particolare in termini di nutrimento e illuminazione sin dalle fasi iniziali. Nonostante la loro resistenza e adattabilità, beneficiare di un ambiente ottimale fin dall’inizio è cruciale per massimizzare il loro potenziale produttivo.

Scegliere semi di cannabis autofiorenti legali per la coltivazione

In un mercato in continua espansione, è importante selezionare semi di cannabis autofiorenti che si allineino alle normative legali della propria zona. Le varietà con bassi livelli di THC e alte concentrazioni di CBD si sono guadagnate un posto di rilievo, offrendo benefici senza gli effetti psicotropi tipici delle varietà più ricche di THC. È fondamentale verificare le leggi locali prima di procedere con l’acquisto di semi per assicurarsi che la coltivazione sia conforme alle normative vigenti.

Autofiorenti vs. fotodipendenti: un confronto diretto

La distinzione tra semi autofiorenti e fotodipendenti si basa principalmente sul meccanismo di fioritura. Le varietà autofiorenti eliminano la necessità di modificare il ciclo di luce per indurre la fioritura, offrendo una semplicità di coltivazione che le rende particolarmente adatte ai neofiti o a chi cerca raccolti rapidi. Questa differenza fondamentale le rende una scelta preferibile per situazioni in cui la gestione della luce è complicata o desiderata una maggiore discrezione.

Discrezione e efficienza: i punti di forza delle cannabis autofiorenti

La discrezione offerta dalle dimensioni ridotte delle piante autofiorenti, unita alla loro rapidità di crescita, le rende una scelta ideale per i coltivatori che necessitano di mantenere un basso profilo o che desiderano accelerare i tempi di produzione. Queste caratteristiche le rendono adatte a una varietà di ambienti di coltivazione, offrendo flessibilità e efficienza senza precedenti.

Consigli pratici per la coltivazione di semi autofiorenti

Per ottenere successo nella coltivazione di semi autofiorenti, è essenziale adottare alcune pratiche ottimali. Iniziare con semi di qualità, garantire una corretta idratazione (senza eccedere), e fornire un ambiente di crescita stabile sono passaggi fondamentali. Un’alimentazione equilibrata e una gestione attenta dell’ambiente di crescita contribuiranno significativamente al successo del raccolto.

Investire in semi autofiorenti: considerazioni su costi e acquisti

Il costo dei semi di cannabis autofiorenti può variare a seconda della varietà e della qualità. Generalmente, il prezzo riflette la genetica avanzata e le caratteristiche uniche che questi semi offrono. Acquistare da fornitori affidabili e legali è cruciale per assicurare la conformità con le leggi locali e garantire l’accesso a semi di alta qualità. Esplorare negozi specializzati o piattaforme online può offrire un ampio ventaglio di opzioni per tutti i budget e le esigenze.

Questo articolo ha esplorato le molteplici facce dei semi autofiorenti di cannabis, dalla loro rivoluzionaria semplicità di coltivazione alle strategie ottimali per massimizzare il loro potenziale. La chiave per una coltivazione di successo risiede nella conoscenza, nella preparazione adeguata e nella selezione attenta delle varietà più adatte alle proprie esigenze e contesto legale.

Acquistare ricambi pit bike 125 online: è affidabile o una truffa?

L’ormai non più nuovo trend delle minimoto da cross ha conquistato il mondo intero, ma ci sono sempre dubbi su come gestire la propria, soprattutto in termini di acquisto di nuovi pezzi: per questo ci siamo affidati a Mobster, rivenditore di ricambi pit bike 125 e tutte le altre cilindrate, per capire come comportarsi.

Partiamo dal principio, da contestualizzare l’argomento che coinvolge milioni di persone: la pit bike.

Le pit bike sono diventate cult nei primi anni duemila, ma il loro successo non era stato programmato ai tempi della loro prima progettazione. Infatti, le pit bike nascono come muletti da paddock, letteralmente permettevano di spostarsi all’interno degli spazi stretti e affollati in tutta sicurezza.

Da un ruolo così operativo, le case produttrici iniziarono a coglierne il potenziale commerciale e così le lanciarono sul mercato, raccogliendo l’interesse più totale del pubblico.

Nel giro di pochi anni, gli appassionati di pit bike si diffusero in tutto il mondo e così le piste e la possibilità di acquistarne una agevolmente.

Spesso criticata, la diffusione in questo caso ha avuto effetti parecchio positivi. Basti pensare che in Italia oggi ci sia almeno una pista in ciascuna regione.

Perché parlare di piste?

Se non ne fossi a conoscenza, ti sveliamo che le pit bike possono essere guidate solamente in strade private o appositi circuiti, pena pesanti sanzioni o sequestro del mezzo. Di contro, non è necessario pagarne alcun bollo e possedere patente per guidarla.

Passiamo ora, però, al discorso ricambi.

2Ricambi pit bike 125: dove comprarle con sicurezza

Un tema delicato è sicuramente l’acquisto di ricambi pit bike 125 o, per essere più precisi, come evitare una truffa acquistandoli.

La premessa è da ricercarsi nel primo acquisto.

Come ci spiega Mobster, un primo acquisto errato può comportare una grande difficoltà nell’approvvigionamento di ricambi, al punto da non trovarne o poterne acquistare solo a prezzi esorbitanti.

Un primo acquisto errato è, ad esempio, quello fatto da un venditore non affidabile. Pur di risparmiare si può decidere di puntare al costo più basso, senza considerare che la pit bike potrà essere soggetta a più danni e ad una maggiore difficoltà a reperirne i ricambi.

Per cui, il primo passo è acquistare da un rivenditore certificato, con garanzie e possibilmente anche recensioni.

Se il primo acquisto è stato effettuato con cognizione di causa, difficilmente si riscontreranno problemi nelle fasi successive.

I numeri, infatti, raccontano dell’esplosione del fenomeno pit bike in Italia e nel mondo e questo aumenta la disponibilità di componenti di ricambio.

A maggior ragione se parliamo della cilindrata 125, la più comune.

Acquistare online, pertanto, non è di certo una truffa, purché lo si faccia presso rivenditori certificati, come Mobster e tanti altri.

Insomma, il parametro distintivo non è la presenza fisica o meno del negozio, ma le garanzie che può fornire. Avendo acquistato una pit bike di marca e certificata, sicuramente potresti reperire i ricambi pit bike 125 già nel medesimo negozio di acquisto.

Qualora così non fosse, o volessi semplicemente cambiare, sarà probabile trovare tantissimi negozi online, italiani e non, da cui ordinare i pezzi di cui necessiti.

Il vantaggio è tanto nell’ordine, quanto nell’esperienza. I rivenditori certificati sicuramente ti sapranno fornire indicazioni tecniche e una consulenza di supporto che ti aiuteranno a prendere le decisioni più corrette.

Questo perché, per godersi appieno l’esperienza delle pit bike, un acquisto ponderato e di qualità minimizza contraccolpi alla schiena, rischi di rotture di pezzi della moto e ancora che la stessa non sia performante.

Per cui non preoccuparti: acquistare ricambi pit bike 125 è facile e possibile, oggi, in un momento nel quale ormai il fenomeno è diffuso in tutto il mondo.

Quali piante piantare a settembre?

Il mese di settembre rappresenta un momento molto importante per chi ha un giardino e ama occuparsi delle proprie piante. Sono infatti diverse le piante che è possibile piantare nel corso del primo mese autunnale, così da preparare lo spazio outdoor alla bella stagione (se ti interessa saperne di più in merito, Giornale Social ha trattato questo argomento).

Cosa seminare in giardino a settembre

Settembre è l’ultimo mese prima dell’inizio del periodo più freddo dell’anno. Si tratta, di riflesso, di un momento che si presta molto bene alla semina di diverse tipologie di piante.

Si possono, per esempio, piantare gli spinaci in giardino. A chi ama questa tipologia di verdura, si consiglia in particolare di focalizzarsi verso la varietà Winter Giant che, come dice il nome stesso, permette di ottenere piante molto resistenti ai geli invernali.

Dedicarsi al giardinaggio a settembre vuol dire sfruttare un momento speciale per piantare la lattuga, la varietà di insalata più comune in assoluto. Anche in questo caso, è bene fare qualche appunto specifico.

Piantare la lattuga in settembre è una scelta che si presta molto bene nei frangenti in cui si ha a disposizione un’area adibita a vivaio. Un accorgimento importante da considerare per ottenere buoni risultati prevede il fatto di evitare di coprire con la terra la base delle foglie delle piante.

Non c’è che dire: chi pensa che, in settembre, non si possa piantare nulla, può anche cambiare idea.

Questo periodo dell’anno è ideale per chi ama i porri e, tornando con il focus sulle varie tipologie di insalate, per piantare la rucola. Un altro ortaggio salutare e versatile in cucina è ideale da piantare nel corso del mese di settembre: stiamo parlando del cavolo, per il quale va considerata la dead line della metà del mese.

Un’altra raccomandazione: di tipologie di cavolo ne esistono diverse. Per stare più tranquilli per quanto riguarda la resistenza della pianta al gelo, è meglio orientarsi verso il cavolo a foglie lisce piuttosto che su quello che, invece, le ha grinzose.

Cosa piantare a settembre nell’orto: piante e ortaggi da scegliere

I consigli degli esperti di giardinaggio sono molto chiari: nel mese di settembre, devono essere piantate quelle piante che possono essere coltivate lungo tutto l’arco dell’anno.

Qualche esempio? Oltre alla rucola, non si possono non citare le carote e i ravanelli. Il motivo per cui si consiglia di piantare queste piante nel mese di settembre è il loro ciclo colturale breve. Grazie ad esso, sarà possibile raccoglierle prima che arrivi il grande gelo.

Le insalate perfette per il mese di settembre

Chi ama il giardinaggio ha la possibilità, nel corso del mese di settembre, di piantare diverse tipologie di insalata. Oltre a quelle menzionate nelle righe precedenti, è il caso di ricordare la valerianella, la cicoria, il radicchio trevigiano.

Ortaggi da semenzaio

Nei casi in cui si ha a disposizione un semenzaio e si ha intenzione di dedicarsi alla selezione di qualche pianta perfetta per settembre, ci si può focalizzare verso le cipolle. Attenzione: ovviamente si parla della varietà invernale, una tipologia di ortaggio tra le più resistenti al freddo dell’autunno e dell’inverno.

Quando ci si approssima alla fine del mese, sempre nel semenzaio si possono piantare le fave e, in vista della preparazione di succulenti risotti nei mesi di pieno autunno e d’inverno, pure i bulbi di zafferano.

I fiori da piantare a settembre

Fino ad ora, ci siamo soffermati su cosa piantare a settembre soffermandoci su ortaggi e altre piante alimentari. Anche i fiori meritano attenzione e sì, a settembre se ne possono piantare di meravigliosi.

Tra questi è possibile citare gli Aster – che, non a caso, sono noti anche come settembrini – nelle loro varietà di colore viola o rosa. Un indiscusso vantaggio riguarda la possibilità di vederli fiorire già nel corso del nono mese dell’anno.

Ottimo è pure il narciso, che resiste molto bene alle temperature basse. L’anemone giapponese, bellissima pianta perenne, è un’ulteriore alternativa da prendere in considerazione.

Bucaneve, calendule, campanule: ecco altre tipologie di fiori che si prestano benissimo a essere piantati nel corso del mese che dà il benveuto all’autunno.

Chi ama regalare al proprio giardino quel tocco di colore che non fa rimpiangere l’estate, può puntare sulla veronica. Per ottenere buoni risultati, è importante fare attenzione alle peculiarità del terreno: l’ideale è uno acido ed esposto al sole, ma non da far sì che i raggi diretti rovinino la pianta nelle ore più calde della giornata.

Oltre ai papaveri, ai tulipani e alle viole, nel mese di settembre si possono piantare fiori come l’Edgeworthia. In questo caso, però, è doveroso sottolineare il suo non essere molto resistente alle grandi gelate.

Una piccola parentesi va dedicata a piante ornamentali come il pungitopo, ideale da piantare nel mese di settembre per poterlo poi utilizzare, con l’arrivo di dicembre, per addobbare la casa a Natale.

Un’alternativa interessante è l’agrifoglio, altro simbolo della festa più bella dell’anno con le sue inconfondibili bacche di colore rosso.

Proseguendo con l’elenco dei fiori che si possono piantare a settembre citiamo i narcisi. Tra i loro vantaggi, oltre all’oggettiva bellezza, è possibile rammentare la possibilità di piantarli praticamente in tutte le tipologie di terreno.

L’unica accortezza prevede il fatto di aggiungere della sabbia di fiume, essenziale per ottimizzare la capacità drenante del terreno stesso. Per far crescere bene i narcisi, è altresì necessario tenere sotto controllo l’umidità.

Lavori da fare in giardino e nell’orto nel mese di settembre

Quando ci si prende cura del giardino o dell’orto nel mese di settembre, è importante soffermarsi, oltre che sulle piante da piantare, anche sui lavori da fare per ottimizzare i risultati.

Essenziale, innanzitutto, è occuparsi dell’irrigazione e ricorrere, sulla base delle esigenze specifiche delle varie piante e dei fiori scelti, al concime. Da non dimenticare è anche l’eliminazione tempestiva delle erbe infestanti.

Per portarsi avanti in vista della primavera, si possono cominciare a preparare le aiuole per i bulbi delle piante che cresceranno con i primi caldi dell’anno successivo. Mettere a dimora le bulbose in settembre, avendo cura di scegliere un terreno sufficientemente morbido, consente di evitare loro di soffrire il grande freddo invernale.

Falso rinvaso: come dare respiro al tuo Bonsai

Buongiorno a tutti cari lettori, oggi parleremo dell’utilità del falso rinvaso nella cura del vostro bonsai. Come ben sapete, questa pratica è fondamentale per garantire la salute e la longevità del vostro piccolo albero. Ma cosa significa esattamente falso rinvaso?

In sostanza, si tratta di una tecnica che consiste nel sostituire solo una parte del substrato in cui è piantato il bonsai, senza toccare le radici. Questo procedimento è utile per dare respiro alla pianta, in quanto consente di eliminare le sostanze in eccesso e di reintegrare i nutrienti necessari.

Ma perché questa pratica è così importante? Perché il bonsai, come tutte le piante, ha bisogno di un ambiente sano per poter crescere e svilupparsi al meglio. Se il substrato in cui è piantato diventa troppo denso e ricco di sostanze in eccesso, può creare un ambiente ostile per le radici, impedendo così alla pianta di assorbire l’acqua e i nutrienti di cui ha bisogno.

Il falso rinvaso, quindi, consente di mantenere il substrato in condizioni ottimali per la crescita del bonsai, evitando così che le radici possano soffrire e compromettere la salute dell’albero. Inoltre, questa pratica può essere eseguita più volte all’anno, a seconda delle esigenze della pianta.

In conclusione, il falso rinvaso è un’operazione semplice ma fondamentale per la cura del vostro bonsai. Ricordate che una pianta sana e forte è la base per la bellezza e la longevità del vostro albero. Con questo, vi saluto cari lettori e vi invito a prendervi cura del vostro bonsai con amore e dedizione.

Quando è meglio fare il falso rinvaso?

Il falso rinvaso del bonsai è una tecnica che consiste nel sostituire solo il terreno superficiale del vaso, senza toccare le radici della pianta. Questa operazione può essere eseguita in qualsiasi mese dell’anno, anche durante la stagione di crescita, senza stressare il bonsai come integrazione intermedia del rinvaso vero e proprio, proprio perché il rinvaso classico va effettuato in periodi dell’anno ben definiti.

Il falso rinvaso è utile in situazioni in cui il bonsai non può essere rinvasato correttamente, ad esempio quando la stagione non è adatta per il rinvaso o quando la pianta è troppo delicata per essere maneggiata. Inoltre, il falso rinvaso può essere eseguito più frequentemente rispetto al rinvaso completo, mantenendo così il substrato fresco e favorire la crescita del bonsai.

Il momento migliore per eseguire il falso rinvaso dipende dalle esigenze della pianta e dal tipo di substrato utilizzato. In generale, il falso rinvaso può essere eseguito quando il substrato in superficie appare asciutto e duro, indicando che il bonsai ha bisogno di aria e di un terreno più fresco per crescere correttamente.

In ogni caso, è importante seguire alcune precauzioni durante il falso rinvaso, come evitare di danneggiare le radici superficiali della pianta e di spostare la pianta dal suo posizionamento abituale. Inoltre, è importante utilizzare un substrato adeguato alle esigenze del bonsai, come una miscela di akadama, pomice e torba.

In sintesi, il falso rinvaso è una tecnica utile per mantenere il bonsai in salute e favorirne la crescita senza stressare la pianta. Tuttavia, è importante eseguire questa operazione con cura, seguendo le giuste precauzioni e utilizzando il substrato adatto.

Qual è la migliore erba legale?

Ti stai chiedendo qual è la migliore cannabis light oppure dove comprare l’erba legale? Sei capitato nel posto giusto.

Scegliere la migliore erba legale non è semplice. Le varietà in commercio sono infatti molto numerose e si distinguono in particolare per aroma, gusto e raffinatezza.

Alcuni tipi di erba legale sono più diffusi, mentre altri sono meno facili da reperire, di nicchia e adatti a un pubblico più esigente.

Esistono poi varietà più forti, con un contenuto leggermente più elevato di THC, il quale rimane comunque sempre al di sotto della soglia di sicurezza, o alte percentuali di CBD.

In questo articolo vi spiegheremo come scegliere la migliore marjuana light e dove acquistarla.

Cosa si intende per erba legale

L’erba legale, nota anche come cannabis light o marjuana light, è cannabis con basso contenuto di THC e livelli più elevati di CBD.

Il THC o delta-9-tetracannabinolo è una sostanza psicoattiva che può modificare la percezione spazio-temporale e, per questi motivi, è illegale.

La cannabis light, per essere ritenuta tale, deve contenere una quantità di THC inferiore allo 0,5%, mentre può contenere alte dosi di CBD, sostanza che, al contrario della precedente, non ha effetti psicoattivi.

Qual è l’erba legale più forte?

Chi si appresta ad acquistare della cannabis light, si domanda spesso quale sia la varietà di erba legale più forte.

Per rispondere a questa domanda è necessario innanzitutto chiarire cosa si intenda per “forte”.

Qualcuno potrebbe desiderare un tipo di marjuana che sia al contempo legale e psicoattiva e, per questo, cerca la varietà con un livello più alto di THC. In realtà, per avere effetti psicoattivi l’erba dovrebbe contenere almeno il 3% di questa sostanza.

Come abbiamo detto però la varietà legale ha quantitativi di delta-9tetracannabinolo inferiori allo 0,5%.

L’erba legale più forte è dunque quella con un quantitativo maggiore di CBD, sostanza che aiuta a rilassarsi.

Qual è la migliore erba legale?

Prima di procedere all’acquisto della marjuana legale, è importante capire come scegliere la migliore.

Le caratteristiche che bisogna valutare quando si cerca un’erba pregiata sono:

  • la percentuale di CBD, la quale dovrebbe essere al di sopra del 15%
  • il colore, per le varietà vendute con inflorescenze
  • l’intensità del profumo
  • le tecniche impiegate per la produzione, le quali devono preservare i principi attivi.

Per essere sicuri di acquistare un prodotto di qualità è fondamentale rivolgersi a rivenditori specializzati che si distinguano per serietà.

Cos’è l’Ice Rock

Tra le migliori erbe legali troviamo l’Ice Rock. Grazie alla presenza di cristalli di CBD che ne ricoprono la superficie, questo tipo di erba, definita sativa, presenta concentrazioni molto elevate di questa sostanza, le quali possono sfiorare il 90%.

L’aspetto dell’Ice Rock è davvero particolare. Non si tratta infatti di un prodotto venduto in foglie, ma somiglia piuttosto a delle piccole pietre, da cui il nome “rock”

Ma come si fuma l’Ice Rock?

Per assaporare questa cannabis è necessario sbriciolarla in un mortaio prima dell’utilizzo.

Dove acquistare la cannabis light

Se ti stai ponendo la domanda “Quali sono i negozi di marijuana legale vicino a me”, puoi consultare siti specializzati che riportano l’elenco completo dei negozi di erba legale in Italia.

In alternativa, puoi acquistare la cannabis light online, su uno dei numerosi e-commerce dedicati a questo prodotto, come canapafarm.eu.

Laghetto e bonsai: un angolo di Giappone nel tuo giardino

Quella di abbinare dei bonsai ad un laghetto è un’idea che è stata già perseguita con successo da alcuni appassionati degli ambienti green tipicamente nipponici e che sa donare un colpo d’occhio davvero meraviglioso, come si può notare osservando alcune foto presenti in rete.

Ricreare un laghetto artificiale nel proprio giardino può essere in tutti i casi una trovata molto decorativa, ma l’abbinamento con dei bonsai merita di essere considerato davvero speciale e, soprattutto, perfetto per chi vuol realizzare un vero e proprio angolo di natura in tema “Japan”.

Ma per quale motivo si afferma questo? Scopriamolo subito.

Bonsai e laghetti: due eterni simboli giapponesi

Come ben sappiamo, i bonsai sono degli alberi in miniatura i quali vengono mantenuti “nani” grazie a delle apposite procedure manutentive, riguardanti soprattutto la potatura.

Se si parla della storia dei bonsai non si può non citare immediatamente il Giappone, vera e propria culla di quest’arte botanica: è proprio in questa nazione orientale, infatti, che in epoche lontanissime si iniziarono a lavorare gli alberi in questo modo così particolare; non è per caso, d’altronde, se i bonsai sono considerati un simbolo della cultura zen, notoriamente orientale.

Se i bonsai sono un’indiscussa icona giapponese, si può assolutamente dir lo stesso dei laghetti artificiali: anche questi elementi decorativi, infatti, sono tipici della nazione nipponica.

L’allevamento delle carpe koi

In Giappone, i laghetti artificiali sono diffusi principalmente per un motivo: essi sono il modo ideale per allevare le carpe koi, ovvero dei pesci d’acqua dolce per i quali i giapponesi nutrono da sempre un vero e proprio culto, spesso simboleggiato in quadri, raffigurazioni di ogni tipo e perfino tatuaggi.

L’allevamento delle carpe koi ha origini antichissime: nato in Cina, non tardò a diffondersi anche in Giappone, al punto che oggi se si parla di questi animali, essi vengono descritti senza esitazioni come “carpe koi giapponesi”.

Con ogni probabilità, l’abitudine di allevare delle carpe koi corrisponde in assoluto alla prima usanza di allevare dei pesci per scopi puramente ornamentali; la bellezza di questi pesci, d’altronde, è evidente, e alcune varianti particolarmente pregiate oggi vengono vendute a diverse migliaia di euro.

Alla luce di questo, dunque, decorare una zona del proprio giardino con un laghetto con delle carpe koi associato a dei bonsai, può essere un vero e proprio “quadro” giapponese.

Cosa occorre per realizzare questo “angolo di Giappone”?

Realizzare un qualcosa di simile non è affatto proibitivo, e anche a livello gestionale non occorre nulla di oltremodo faticoso o dispendioso.

In commercio si possono trovare dei laghetti in plastica preformati, i quali vanno semplicemente interrati nel punto di interesse; se si vogliono realizzare laghetti più grandi, ovviamente, si possono eseguire dei veri e propri lavori edili, ma in questo caso ovviamente il costo tende a crescere.

Tecnicamente, un laghetto non necessita di altro se non di una pompa e di un filtro per la depurazione dell’acqua; ovviamente se si vogliono ospitare delle carpe koi bisognerà provvedere alla loro alimentazione e a quant’altro di necessario per la loro salute e adottare un animale domestico è sempre un impegno che va intrapreso con la dovuta dose di passione e con la giusta consapevolezza.

Quanto alla cura dei bonsai abbiamo già dedicato, e continueremo a dedicare, numerosi approfondimenti, ciò che è importante sottolineare è che bisogna cercare di ricreare una composizione, naturale ed armoniosa.

A tal fine si possono utilizzare delle rocce, dei legni, oltre ai bonsai inoltre si possono sfoggiare altre piante dall’assetto compatto, magari anch’esse di origine giapponese: in siti web specializzati in vendita arbusti come Codiferro si possono trovare tanti spunti interessanti per realizzare un’impeccabile “oasi” giapponese.

Grow box cos’è e come funziona

Ti chiedi la grow box cos’è e come funziona? Be’, iniziamo col dirti che negli ultimi anni è in crescita esponenziale il numero di persone che scelgono di coltivare piante non propriamente da appartamento all’interno di casa propria!

La coltivazione indoor, infatti, è molto semplice e con i giusti accorgimenti permette di avere risultati davvero soddisfacenti, riuscendo a ricreare le condizioni climatiche e l’ambiente perfetto per lo sviluppo delle piante.

Per questo tipo di coltivazione, come già avrai sentito parlare, è richiesta la costruzione di una grow box, ma cos’è esattamente e come funziona?

Grow box cos’è e a cosa serve

Detto in maniera molto semplice, la grow box è una scatola, più o meno grande, dentro la quale si posizionano le piantine che si desiderano coltivare. Generalmente è composta da uno scheletro che può essere in alluminio e viene ricoperta da un telo riflettente, apribile tramite una o più cerniere.

Ovviamente, perché possano crescere rigogliose, all’interno di questa scatola si ricrea l’ambiente necessario che non possiede chi non ha un orto o una serra.

Insomma, se vivi in un appartamento lontano dalla campagna e non hai un pezzettino di verde da curare, la costruzione di una grow box è proprio quello che può fare al caso tuo per organizzare una perfetta coltivazione indoor.

Ma esattamente come funzionano le grow box e quale attrezzatura non deve assolutamente mancare al suo interno?

Grow box come funziona

L’ambiente che si ricrea all’interno di una grow box e molto simile a quello naturale che permette la crescita di fiori e piante. Quali sono gli elementi al suo interno che riproducono quelli presenti in natura?

Lampade per grow box

Naturalmente, per riprodurre la luce del sole servono delle lampade (a Led, CFL o CHM), la cui potenza e colore andranno regolati a seconda della fase di crescita della pianta. Una luce fredda sarà perfetta per la germinazione mentre una luce più calda sarà più adatta alla fase di fioritura. Oltre alle lampade, serviranno dei riflettori per l’illuminazione e dei timer.

Ventilatore

Il ventilatore, come il vento in natura, agevola il movimento dell’aria, evita ristagni, previene la formazione di muffe e agevola l’apporto alla pianta di anidride carbonica.

Filtro a carboni attivi

Questo filtro è indispensabile per eliminare dall’aria i cattivi odori e offrire un’aria di miglior qualità alle tue piante.

Anidride carbonica

Se all’interno dell’aria si esaurisce la quantità di anidride carbonica presente, le piante poco a poco smettono di crescere. Ecco perché è fondamentale introdurre nella grow box un kit CO₂ per mantenere il livello corretto di anidride carbonica agevolando uno sviluppo sano e rigoglioso delle piante.

Umidificatore

Anche l’umidificatore è indispensabile per il buon funzionamento della grow box dato che permette, tramite la nebulizzazione, di mantenere un ottimo livello di umidità dell’aria.

Costruire grow box fai da te

Naturalmente, esistono delle soluzioni belle e pronte acquistabili anche online che ti permettono di ottimizzare i tempi e di ottenere un risultato sicuro. Ma un’altra possibilità è quella di acquistare tutto ciò che è necessario e realizzare una grow box fai da te per una perfetta coltivazione indoor.

Speriamo sia chiaro ora per te cos’è una grow box e come funziona. Non ti resta che valutare lo spazio che hai a disposizione, determinare il tuo budget e scegliere le piante che più ami da poter coltivare tutto l’anno.

Che si tratti di piante da arredamento, come delle meravigliose orchidee, o delle piante aromatiche, come peperoncino, menta, rosmarino e salvia, potrai dedicarti alla tua coltivazione indoor completamente naturale con grandi risultati e soddisfazione.

 

Vasi per bonsai

I vasi per bonsai possono valorizzare notevolmente la bellezza di ogni particolare della pianta, quando scelti con cura. Come la giusta cornice è in grado di esaltare la bellezza di un dipinto o, al contrario, di incupirlo e sminuirne la preziosità, così un vaso adatto può davvero permettere al bonsai di esprimere appieno la sua eleganza e bellezza.

A questo punto ti starai chiedendo come fare una scelta corretta, che tenga conto di fattori come dimensioni, forma e tipo di materiale. Scopri in questa guida tutte le informazioni di cui hai bisogno.

Come scegliere vaso per bonsai

Ecco le principali linee guida su come scegliere un vaso adatto al tuo bonsai.

Dimensioni

Mentre i bonsai più giovani hanno bisogno di essere rinvasati più volte e inizialmente necessitano di uno spazio maggiore che consenta il loro sviluppo, quelli già più datati possono tranquillamente vivere in vasi più piccoli.

Considera che se la lunghezza, in linea di massima, dovrebbe essere circa il 70% dell’altezza del bonsai, l’altezza deve corrispondere alla misura del diametro del tronco.

Per fare un esempio, se il bonsai è alto 15 centimetri, la lunghezza del vaso dovrebbe essere di circa 9-10 cm. Se il diametro del tronco è di 3 cm, anche l’altezza del vaso dovrebbe avere la stessa misura. Anche se dovresti considerare che, se il terreno è sempre particolarmente asciutto, significa che dovresti optare per un vaso leggermente più alto.

Forma

La scelta della forma non rientra solo nel gusto estetico ma ha un effetto inevitabile sullo sviluppo della pianta. In linea generale, se cerchi vasi per bonsai da frutto o fiore, la forma maggiormente indicata è quella rotonda e con un’altezza modesta. Mentre, un bonsai del quale si voglia esaltare la maestosità, sarà incorniciato perfettamente grazie ad un vaso dalla forma rettangolare. La forma ovale viene utilizzata spesso per conferire più leggerezza alla pianta.

Materiale

Il materiale maggiormente usato per i vasi da bonsai è il gres, grazie alla sua grande resistenza sia agli urti che alle basse temperature. Il modo in cui il gres viene lavorato gli conferisce anche un insieme di sfumature dal grande impatto estetico.

Anche la ceramica è ampiamente utilizzata, non smaltata nel caso delle conifere e smaltata per i bonsai da fiore e da frutto.

La terracotta è usata principalmente nella prima fase di sviluppo della pianta, grazie alla sua porosità. Anche se è molto delicata e si rompe facilmente in caso di temperature molto basse.

Anche i vasi in plastica rigida sono una scelta effettuata da molti, sia per la sua buona resistenza che per l’economicità.

Vasi per bonsai prezzi

I materiali più economici sono sicuramente la plastica e la ceramica e i prezzi salgono leggermente nel caso del gres e della terracotta. I fattori che influiscono sul costo, al di là del tipo di materiale, sono anche le dimensioni del vaso e le eventuali lavorazioni. Si può partire da un vaso in plastica di pochi euro per raggiungere e superare il centinaio di euro nel caso di vasi decorati anche a mano da artisti del settore.

Vasi per bonsai vendita online

Se ora hai le idee più chiare sul tipo di vaso da scegliere, probabilmente ti starai chiedendo dove poter fare l’acquisto giusto. In effetti, ormai non è necessario obbligatoriamente uscire di casa e cercare il vivaio più vicino, sperando che abbia un’ampia scelta e il vaso giusto per la tua pianta.

Puoi comodamente osservare i numerosi modelli di vasi per bonsai online, scegliere quello perfetto e riceverlo comodamente a casa tua. Scopri su Mondo Irrigazione un’ampia gamma di modelli e altre informazioni a te utili per la scelta.

Tutti i trucchi per organizzare al meglio il giardino

Chi ha la fortuna di poter fruire di un giardino sa quanto possa essere importante, perché si può sfruttare, con le dovute accortezze, anche d’inverno e perché permette di rilassarsi prendendo una pausa dallo stresso quotidiano. Ne è palese testimonianza il periodo che stiamo vivendo, in cui siamo costretto a stare molto più tempo rispetto al normale a casa: chi ha la possibilità di stare in giardino, ha sicuramente un vantaggio non indifferente.

Un giardino non arredato e organizzato a dovere, però, non risulta sfruttabile e non svolge la sua funzione a dovere. Spesso e volentieri, per mancanza di tempo o voglia, si finisce per abbandonare un po’ a sé stesso questo spazio così importante, senza considerare le innumerevoli attività che si possono svolgere: per esempio, mangiate in compagnia, coltivazione di piante e alberi da frutta, fiori particolari e, spazi per far giocare i più piccoli.

Vediamo, allora, come organizzare al meglio il nostro giardino, con particolare attenzione alle zone verdi e all’arredamento.

Studiare a dovere gli spazi

Inutile dire che bisogna partire considerando e analizzando a dovere tutti gli spazi a disposizione, altrimenti rischieremmo di fare acquisti incauti e non riuscire a sfruttare le aree a nostra disposizione. Se è necessario muniamoci di metro e rendiamoci conto effettivamente di tutto ciò che possiamo sfruttare. In questo modo potremmo essere sicuri di acquistare gli elementi d’arredo giusti e le piante migliori.

Arredamento giusto: tutto quello che ci serve

Senza dubbio il nostro giardino dovrà essere caratterizzato dalla scelta giusta di piante di ogni tipo, a seconda delle esigenze, ma immaginare un giardino senza elementi d’arredo è impensabile. La scelta, anche in questo caso, dev’essere fatta in maniera sicuramente oculata.

Per prima cosa dobbiamo procurarci qualcosa che ci aiuti a proteggerci dal sole: possiamo sfruttare sicuramente delle ottime tende da sole, resistenti alle intemperie e particolarmente utili. Inutile dire che ci sono dei modelli adatti anche all’inverno. Ciò che molti trascurano, infatti, è il fatto che uno spazio aperto di questo tipo possa essere sfruttato non solo d’estate, ma anche nei periodi più freddi, con le dovute accortezze. Ci sono tende particolari, stufe da esterni, tutti elementi eccellenti per lo scopo.

Va da sé che sotto la nostra tenda dobbiamo posizionare delle sedie o delle poltrone e almeno un tavolo. Ovviamente la scelta per quanto riguarda la quantità è sicuramente determinata dallo spazio a disposizione. Importante è acquistare dei prodotti che siano particolarmente resistenti alle intemperie e soprattutto facilmente lavabili. Solo così potremmo organizzare dei branch o dei veri e propri pranzi in giardino.

Il verde è fondamentale

Impensabile, poi, un giardino senza verde. Ma anche qui bisogna fare delle scelte oculate. Per prima cosa dobbiamo considerare che le piante del nostro giardino abbiano bisogno di una cura costante e non possano essere abbandonate a loro stesse. La scelta de fiori, che non possono mancare, è sicuramente soggettiva e dipende dalle nostre esigenze e gusti personali.

Alcune piante, più di altre, necessitano di una cura costante e continua, più scrupolosa rispetto ad altre. Cerchiamo di munirci di pazienza e soprattutto di tutti gli strumenti utili allo scopo, dal tagliaerba passando per i vari arnesi. Ovviamente, non trascurare l’impianto di irrigazione o comunque una pompa per innaffiare.

Va da sé che, in baso allo spazio, puoi pensare di piantare un po’ tutto quello che vuoi. Per esempio, gli alberi da frutta, se ne hai la possibilità, saranno una scelta molto interessante. Non solo puoi trovarti degli alberi molto interessanti esteticamente, ma persino sfruttarne i frutti. Alcuni cespugli, invece, possono essere sfruttati per proteggere la propria privacy.

Pergotende da giardino: vivi nel massimo relax

Che cos’è una pergotenda? Un pergolato è una installazione del giardino esterno che forma un passaggio, una passerella ombreggiata e un’area salotto. Inizialmente, la pergola era popolarmente conosciuta come il tetto del patio. Il design generale della pergola è costituito da pali, travi e supporti e può anche essere fissata direttamente a una parete della casa, costituendo una struttura di demarcazione tra indoor e outdoor.

Insomma, sole sì, a patto di poter godere della vita all’aria aperta senza essere disturbati dal caldo eccessivo. Progettate per questo scopo, la pergotenda bioclimatica con il suo tetto a doghe orientabili crea una piacevole bolla di freschezza in estate ma è utile anche in tutte le stagioni, proteggendoti da pioggia e intemperie. È disponibile su misura in molti modelli, come questi modelli tanto raffinati quanto comodi.

Appoggiata alla casa estendibile all’esterno o autoportante e posizionate al centro del giardino, le pergotende da giardino si adattano a tutti gli habitat e a tutte le stagioni. A metà tra il tendalino e la veranda, non solo proteggono dal sole ma permettono anche di godere del terrazzo al riparo dal vento o dalla pioggia.

Oltre alla sua versione “base” composta da un tetto e due o quattro montanti, la pergotenda può essere dotata anche di vetri, pannelli o tende laterali. Offre quindi la possibilità di essere completamente chiusa, come una vera e propria veranda, per rendere il terrazzo un riparo accogliente e confortevole al 100%. 

Negli ultimi anni l’installazione delle pergole bioclimatiche è andata crescendo, apprezzate per il loro design ma anche (e soprattutto) per la loro funzionalità.

In particolare la più scelta, ovvero la pergotenda autoportante, offre una struttura supportata da un tetto con lamelle in alluminio regolabili per modulare la quantità di sole durante il giorno, e beneficiare così della ventilazione naturale sul terrazzo. Utilizzando un telecomando, le sue lamelle si aprono a piacimento dell’utente per adattarsi alle temperature o alle condizioni meteorologiche. Alcuni modelli avanzati, con sensori di pioggia, possono anche chiudersi automaticamente in caso di acquazzone improvviso. Spesso realizzati su misura, i modelli di pergole bioclimatiche sono quindi sempre più sofisticati. Riscaldamento, illuminazione, sonorità. Queste pergole di ultima generazione possono così diventare a pieno titolo un annesso alla casa. 

Pergotenda modelli

Pergole scoperte

Questa idea di design pergola colloca una struttura a tetto aperto per consentire una circolazione d’aria e luce solare sufficienti. Il design open-top dovrebbe essere posizionato strategicamente nel giardino per offrire un punto focale accattivante. Può anche essere usato per aggiungere bellezza al giardino attraverso l’aggiunta di rampicanti.

Pergole in vinile

Questo moderno design di pergola è relativamente economico, durevole e ha un design universale, infatti considerando delle pergotende i prezzi, queste sono decisamente quelle più a buon mercato. Non c’è da stupirsi che stiano guadagnando molta popolarità nella società moderna. La maggior parte delle persone preferisce questo piano di progettazione della pergotenda in quanto consente molti progetti personalizzati che soddisfano le esigenze e le aspettative individuali delle persone.

La pergola a muro

Chiamata anche pergotenda contrapposta, il pergolato a muro è particolarmente adatto per terrazze situate soprattutto in luoghi molto ventosi. Essenzialmente decorativa, questo tipo di costruzione deve essere installato contro la facciata della casa. Particolarmente vantaggioso nel caso di giardini poco ampi, questo modello specifico di pergotenda consente di godere di ulteriore spazio abitativo, proteggerti dal sole e preservare la tua privacy.

Questo tipo di pergolato è solitamente costituito da un tetto diritto, ondulato o inclinato e da pali sui lati. Il tetto può essere in piante intrecciate, in plexiglass, in vetro per una luminosità intensa o in legno per un lato caldo.

La pergotenda autoportante

La pergotenda autoportante è indipendente da qualsiasi supporto, ma rimane fissa. Può essere installata ovunque in giardino o in terrazza. Sebbene possa essere spostata, si sconsiglia di farlo regolarmente per non danneggiare la struttura. Questa tipologia di pergolato può avere struttura in acciaio, legno, alluminio o ferro battuto. Il suo tetto può essere triangolare, inclinato o piatto.

La pergotenda amovibile

Costituito da una tela sostenuta da pali, questo tipo di pergolato è anche chiamato pergolato mobile o fienile. Il suo principale vantaggio è che può essere installato e smontato rapidamente. Quadrata, tonda o rettangolare, la pergola amovibile è disponibile in varie forme. Può anche essere chiuso o aperto. Per usufruire di una durabilità ottimale, scegli una pergola amovibile con un tessuto resistente ai raggi UV e che garantisca una perfetta impermeabilità.

Una moderna pergola bioclimatica motorizzata interamente in alluminio

Il tetto motorizzato di questo modello di pergola bioclimatica è costituito da lamelle in alluminio regolabili, che vi permettono di scegliere la quantità di raggi del sole che possono raggiungere il vostro terrazzo e la sua ventilazione. Disponibile in misure e colori personalizzati, si armonizza con qualsiasi arredamento outdoor. Scommetti anche sulle opzioni per goderti appieno l’estate e l’ìinverno all’aperto grazie alla possibilità di aggiungere un condizionatore, un impianto di riscaldamento, illuminazione a LED, sensori di vento e pioggia in modo che si chiuda automaticamente in caso di maltempo o persino tende verticali per isolarti da vento e freddo

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